#EnjoyEternity
é una mia installazione murale permanente all’entrata del Museo Egizio, Torino.
is my permanent installation at the entrance of Egypt Museum, Torino.
é una mia installazione murale permanente all’entrata del Museo Egizio, Torino.
is my permanent installation at the entrance of Egypt Museum, Torino.
Thanks to:
Egypt Museum
Camera (Italian Centre for Photography)
Virginia Cimino curator and Paola Matossi
Hangar Creativity Piemonte Region
Egypt Museum
Camera (Italian Centre for Photography)
Virginia Cimino curator and Paola Matossi
Hangar Creativity Piemonte Region
PEOPLE’S REACTIONS
#ENJOYETERNITY
#ENJOYETERNITY
THE PROJECT
L'esperienza del guardare, oggi, passa soprattutto per mezzo di un fltro: lo schermo.
L'atteggiamento ipnotico al cospetto di questo piccolo oggetto retroilluminato, lo smartphone,
sembra avere delle analogie con un antico passato dove icone o totem dorati diventavano
portatori di verità rivelatrici. Guardiamo con e attraverso uno schermo per conoscere e vivere
un'epoca contraddistinta dalla post-verità con continui salti tra mondo reale ed irreale, materiale e
immateriale, da testo a ipertesto che di conseguenza creano una coesistenza temporale di
passato e presente, una “società liquida” che vive in un tempo “liquido”. Il nostro dispositivo
portatile diventa chiave d'accesso per uno spazio/tempo “eterno” che rappresenta tutto quello
che non è qui ed ora eppure fa parte di nostro costante presente. In questo scenario
#EnjoyEternity è un viaggio dentro gli archivi del Museo Egizio di Torino, è una ricerca che
incontra e si scontra con 6000 anni di storia, guarda contemporaneamente ciò che ha davanti ma
attraverso uno specchietto retrovisore, mette in discussione una cronologia degli eventi e il
concetto di un'evoluzione che forse è semplicemente tecnologica.
Pezzi di braccia, di piedi, statue senza volto vanno a codifcare l'autoritratto di oggi fatto ormai “a pezzi” se non utilizzando uno specchio, uno specchio che in altre immagini
Pezzi di braccia, di piedi, statue senza volto vanno a codifcare l'autoritratto di oggi fatto ormai “a pezzi” se non utilizzando uno specchio, uno specchio che in altre immagini
diventa protagonista
per un confronto tra passato e presente dove “Sfingi ricoperte di selfie” si smaterializzano in mille
fotografe riprese con il cellulare ma si ricompongono come memoria di un immaginario, quello
Egizio. Piccoli manufatti diventano colorati perché dietro ogni foto digitale c'è un pixel, dietro ogni
pixel ci sono tre colori il rosso, il verde, il blu (RGB). Scarabei, veneri, gatti, occhi vengono
riprodotti in modo seriale tanto da formare dei veri e propri papiri RGB. I gatti, animali sacri nel
mondo Egizio, dialogano con le foto-gattini amatissime nei social e diventano disturbo del display,
interferenza tra futuro e trapassato remoto.
Gli still life di alcuni reperti si mostrano come cortocircuito generazionale: un porta-pennellino da trucco si riscopre porta iphone, la composizione di alcuni pettinini diventa test ottico per la percezione visiva del passato.
Una questione di punti di vista e di proiezione culturale sull'oggetto antico.
Tutto diventa “altro” o “altrimenti”.
A concludere la visione, un'immagine di un corpo avvolto di luce, una mummia nell'era della tecnica lascia il suo ultimo segno su 50 cover dorate.
Questo progetto è stato reso possibile grazie a il Museo Egizio di Torino; Virginia Cimino, curatrice scientifca; Hangar Creatività; Camera (il centro italiano per la Fotografa).
Gli still life di alcuni reperti si mostrano come cortocircuito generazionale: un porta-pennellino da trucco si riscopre porta iphone, la composizione di alcuni pettinini diventa test ottico per la percezione visiva del passato.
Una questione di punti di vista e di proiezione culturale sull'oggetto antico.
Tutto diventa “altro” o “altrimenti”.
A concludere la visione, un'immagine di un corpo avvolto di luce, una mummia nell'era della tecnica lascia il suo ultimo segno su 50 cover dorate.
Questo progetto è stato reso possibile grazie a il Museo Egizio di Torino; Virginia Cimino, curatrice scientifca; Hangar Creatività; Camera (il centro italiano per la Fotografa).
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Lightbox OFF / Lightbox ON / Box of the Lightbox
Exhibition 31/01/18 to 26/02/18
CAMERA
(Italian Centre for Photography)
CAMERA
(Italian Centre for Photography)
︎
SHOWREEL
︎
WORKS:
“Ecla”
Mahout
Music Video, 2023
“Mai dire Mai (la locura)”
Willie Peyote
Music Video, 2021
Credits:
“Algoritmo”
Willie Peyote, Shaggy, Don Joe
Diretto da Sans Film aka Gabriele Ottino, Paolo Bertino, Sharon Ritossa Prodotto da: Turet Produzione
esecutiva: Lorenzo Ferretti
Jessica Bauccio nei panni di Jessica_98 Graphic Design Sara Tarquini Animazione Riccardo Chiara
Willie Peyote, Shaggy, Don Joe
Diretto da Sans Film aka Gabriele Ottino, Paolo Bertino, Sharon Ritossa Prodotto da: Turet Produzione
esecutiva: Lorenzo Ferretti
Jessica Bauccio nei panni di Jessica_98 Graphic Design Sara Tarquini Animazione Riccardo Chiara
“Ultrasytole”, “Rubato”, “Chevalier”, “Awry”
Kety Fusco
Directed by: Sans Film
Produced by: Gabriele Ottino, Paolo Bertino, Sharon Ritossa
Production Assistant: Matteo Sechi
Backstage Photographer: Adriana Tedeschi Styling: Enrica Miller
Styling assistant: Alessia Mastrorilli
Hair & Makeup: Elena Bettanello Hair & Makeup assistant: Ilaria Fraccaroli
Special thanks: Stefano Perlo & Luigi Migliore
Sugar Music Label
Kety Fusco
Directed by: Sans Film
Produced by: Gabriele Ottino, Paolo Bertino, Sharon Ritossa
Production Assistant: Matteo Sechi
Backstage Photographer: Adriana Tedeschi Styling: Enrica Miller
Styling assistant: Alessia Mastrorilli
Hair & Makeup: Elena Bettanello Hair & Makeup assistant: Ilaria Fraccaroli
Special thanks: Stefano Perlo & Luigi Migliore
Sugar Music Label
“P!2”
Ginevra Nervi
Directed by: Sans Film
Produced by: Gabriele Ottino, Paolo Bertino, Sharon Ritossa
Directed by: Sans Film
Produced by: Gabriele Ottino, Paolo Bertino, Sharon Ritossa
“Siri”
I Quartieri
Un video di Gabriele Ottino e Sharon Ritossa.
Prodotto da Sans Film e 42 Records
Interpretato da: Elisa Bava, Chiara D'Oria, Gemma Morganti, Pietro Cavassa, Marco Viziale.
42 Records Label
I Quartieri
Un video di Gabriele Ottino e Sharon Ritossa.
Prodotto da Sans Film e 42 Records
Interpretato da: Elisa Bava, Chiara D'Oria, Gemma Morganti, Pietro Cavassa, Marco Viziale.
42 Records Label
“NIN”
Africa Unite
Regia: Gabriele Ottino, Paolo Bertino Direzione Creativa: Sharon Ritossa
Trucco: Vanessa: Ferrauto
Ass. Trucco: Sonia Cancilleri
Africa Unite
Regia: Gabriele Ottino, Paolo Bertino Direzione Creativa: Sharon Ritossa
Trucco: Vanessa: Ferrauto
Ass. Trucco: Sonia Cancilleri
FOIBE, 2016
Il Carso è un territorio brullo e roccioso dell’altipiano triestino, sloveno e croato dove si registra una forte concentrazione di cavità geologiche: grotte o pozzi modellati da fiumi sotterranei che scavando nella terra per millenni hanno scolpito la roccia calcarea dando vita a dei profondi inghiottitoi, chiamati foibe. Le foibe furono l’epilogo di una lotta secolare per il predominio sull’Adriatico orientale dovuta all’affermarsi degli stati nazionali italiano e jugoslavo in territori etnicamente misti. Dopo la Seconda Guerra mondiale, le foibe presenti lungo tutta la zona carsica vennero utilizzate come fosse comuni per occultare i corpi di italiani, croati sloveni e tedeschi uccisi per motivi politici. Ancora oggi la storia di questi profondi abissi resta oscura, contestata e spesso negata, e le foibe continuano a celare dei segreti.
Il Carso è un territorio brullo e roccioso dell’altipiano triestino, sloveno e croato dove si registra una forte concentrazione di cavità geologiche: grotte o pozzi modellati da fiumi sotterranei che scavando nella terra per millenni hanno scolpito la roccia calcarea dando vita a dei profondi inghiottitoi, chiamati foibe. Le foibe furono l’epilogo di una lotta secolare per il predominio sull’Adriatico orientale dovuta all’affermarsi degli stati nazionali italiano e jugoslavo in territori etnicamente misti. Dopo la Seconda Guerra mondiale, le foibe presenti lungo tutta la zona carsica vennero utilizzate come fosse comuni per occultare i corpi di italiani, croati sloveni e tedeschi uccisi per motivi politici. Ancora oggi la storia di questi profondi abissi resta oscura, contestata e spesso negata, e le foibe continuano a celare dei segreti.
Foibe intende riflettere su quanto la conformazione geologica di un’area geografica
possa incidere sulle sue vicende storiche e sociali, l’ossessione e la ripetizione in griglia delle foibe da molteplici punti di vista è la disperata ricerca di una verità.
Alcune immagini sono state scattate con un drone, altre sono pensate per essere stampate in serigrafia con un tipo di retinatura che ricorda la stampa dei giornali ed astrae piuttosto che attrarre, queste due forze contrapposte: da un lato l’attrazione per il buco dall’altro la distanza della retinatura e dell’inversione dei colori pone l’occhio in uno stato neutrale, estraneo a quella storia controversa.
Mostrare, non dimostrare.
Il viaggio alla ricerca di queste cavità naturali è stato fatto con l’aiuto di speleologi locali che hanno messo a disposizione le loro competenze e i loro strumenti di esplorazione.
Alcune immagini sono state scattate con un drone, altre sono pensate per essere stampate in serigrafia con un tipo di retinatura che ricorda la stampa dei giornali ed astrae piuttosto che attrarre, queste due forze contrapposte: da un lato l’attrazione per il buco dall’altro la distanza della retinatura e dell’inversione dei colori pone l’occhio in uno stato neutrale, estraneo a quella storia controversa.
Mostrare, non dimostrare.
Il viaggio alla ricerca di queste cavità naturali è stato fatto con l’aiuto di speleologi locali che hanno messo a disposizione le loro competenze e i loro strumenti di esplorazione.
During winter and spring 2016 Sharon Ritossa searched for and took photographs of foibe, deep natural sinkholes typical of the Karst region, situated along the Italian, Slovenian and Croatian borders. At the end of World War Two, the foibe of the Karst were used as mass graves to hide the bodies of Italians, Croats, Slovenians and Germans killed for political reasons.
This photographic research aims at reflecting on how the geological structure of a geographical region can affect its social and historical events. The exploration of the Karst gave birth to a volume inspired by historical military maps. Folded in 18 parts, the book reveals itself slowly, hiding the photographs until it is fully open.
PUBLICATION FOIBE, 2021
Publisher: CRICD
Department of Cultural Heritage of Sicilian Region
Year: 2021
format: 18x18cm
curator: Helga Marsala
Graphic design: Simona Sanfilippo
Language: Italian
500 copies
PUBLICATION FOIBE, 2016
ISBN: 9788898764945
Publisher: Fabrica
Year: 2016
Format: 18x18 cm
Graphic design: Roberta Donatini
Languages: Italian, Slovenian, Croatian, English, German
First limited edition, 100 copies
Screen printed on canvas
COVER BOOK
for Carlo Sgorlon (Premio Strega 1985)
EXHIBITIONS
MUSEO ARCHEOLOGICO A. SALINAS, PALERMO
a cura di Helga Marsala
10 FEB - 31 JUN 2020
Le foibe – spiega la curatrice della mostra Helga Marsala – nelle immagini di Ritossa non sono spunto di una contesa ideologica, né argomento di una narrazione retorica, facilmente emotiva, tra cronaca e romanzo. Si tratta piuttosto del gesto di una studiosa, condotto tra fotografia concettuale, ricerche d’archivio e riflessioni di natura estetica intorno allo sguardo, ai processi della visione, alla tensione tra visibile e invisibile, alla percezione del vuoto. Sempre indagando la natura del paesaggio e il ruolo del territorio nelle dinamiche socio-culturali.
Una mostra prodotta dal Museo A. Salinas per l’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana
Dirigente Generale Beni Culturali e dell’Identità Siciliana: Sergio Alessandro,
Direttrice Museo A. Salinas: Caterina Greco, Curatrice: Helga Marsala, Social Media e Video Making: Sandro & Giusi Garrubbo, assistentente di produzione: Simona Sanfilippo Allestimenti: Servizitalia Soc. Coop. , Fotografie: Andrea Cattano, Stampa digitale pannelli: Visiva, Cornici: Print&go
Si ringraziano La Galleria del Cembalo (Roma), Fabrica (Treviso), i colleghi dell’Assessorato del Dipartimento, il personale e i custodi del Museo, la squadra dei PIP, Coocpculture, Marco Zongoli, Gabriele Ottino per la collaborazione all’opera video inedita Foiba, 2020.
Si ringraziano La Galleria del Cembalo (Roma), Fabrica (Treviso), i colleghi dell’Assessorato del Dipartimento, il personale e i custodi del Museo, la squadra dei PIP, Coocpculture, Marco Zongoli, Gabriele Ottino per la collaborazione all’opera video inedita Foiba, 2020.
ARTISSIMA 2018
represented by Galleria del Cembalo
GALLERIA DEL CEMBALO, PALAZZO BORGHESE
Largo della Fontanella di Borghese, 19 – Roma
15 SEPT - 16 DEC 2016
and
Foibe, Landskrona Fotofestival, Sweden, 2017
Foibe, Fotografia Europea On, 2017
Foibe book, Fruit Exhibition, Bologna 2017
Foibe, Menzione d’onore Graziadei prize, 2016
Interview on Slovenian Journal
Foibe, IED Roma
Foibe, RIU Rimini
Foibe, Academy of Fine Art of Rome
and on wikipedia
I work in many ways for other artists, making for them a coherent visual communication and making personal portraits and cover albums in case they are musicians. Below, you can find some of my works.
Lavoro a più livelli con altri artisti, creando per loro una comunicazione visuale coerente, dai ritratti all’artwork per le copertine di dischi nel caso fossero musicisti. Qui di seguito potete trovare alcuni dei miei lavori.
WILLIE PEYOTE, SHAGGY, DON JOE
COVER
“Algoritmo”
Oliviero Toscani
sopra Milano
GINEVRA NERVI
“P!2”
Ginevra Nervi
COVER
Photobook for the artist:
COVER
“Algoritmo”
Oliviero Toscani
sopra Milano
GINEVRA NERVI
electronic composer, singer
“P!2”
Ginevra Nervi
COVER
Photobook for the artist:
a.hand
Dj
Dj
Rini Shkembi
Dj
Dj
Francesca Occhi
photographer
photographer
Juventus x JEEP
Virgin Radio
Save the Duck
dal 2020 al 2023
United Colors of Benetton
OLIVIERO TOSCANI TEAM
dal 2018 al 2020
Blowhammer
COSTA CROCIERE
Missoni
ART DIRECTOR
Virgin Radio
Save the Duck
dal 2020 al 2023
United Colors of Benetton
OLIVIERO TOSCANI TEAM
dal 2018 al 2020
Blowhammer
COSTA CROCIERE
Missoni
ART DIRECTOR
Una collaborazione tra Paolo Rossi Foundation e World Camp International
Presidente onorario: Federica Cappelletti
Direttore esecutivo: Marco Schembri
Curatrice e direttrice artistica Sharon Ritossa
"Paolo Rossi, un ragazzo d'oro", è una esposizione dedicata a Paolo Rossi, il celebre calciatore, realizzata in seguito alla sua scomparsa avvenuta nel dicembre 2020. La mostra è unica nel suo genere, poiché detiene l'esclusiva di una vasta collezione di cimeli legati alla carriera di Rossi inclusi riconoscimenti prestigiosi come il Pallone d'oro e la scarpa d'oro, simboli delle sue eccellenti prestazioni nel calcio. Inoltre, sono esposte fotografie private, documenti personali e oggetti originali dei Mondiali di Argentina '78 e Spagna '82 e media innovativi come la realtà virtuale dove
verranno riprodotti a 360° i tre gol di Italia -Brasile 82.
Attraverso questo tipo di approccio, tra analisi storica, percorso emozionale e una particolare attenzione al metodo installativo, il visitatore potrà entrare a contatto con uno degli atleti più premiati della storia del calcio nazionale e internazionale.
La mostra è composta di 10 sale, circa 700 mq.
Attraverso questo tipo di approccio, tra analisi storica, percorso emozionale e una particolare attenzione al metodo installativo, il visitatore potrà entrare a contatto con uno degli atleti più premiati della storia del calcio nazionale e internazionale.
La mostra è composta di 10 sale, circa 700 mq.